Esposizione al sole e salute della pelle
Il passaggio climatico dall’inverno all’estate rappresenta per l’organismo un momento delicato. In particolare per la pelle, che risente in modo evidente degli sbalzi di temperatura e delle variazioni ambientali. Durante i mesi freddi, infatti, il derma tende a seccarsi e a perdere elasticità a causa del freddo intenso, del vento e dell’uso prolungato di riscaldamenti artificiali, che contribuiscono a disidratarlo. Queste condizioni possono compromettere la barriera protettiva naturale della pelle, rendendola più vulnerabile agli agenti esterni, soprattutto ai raggi solari estivi. Per questo è fondamentale adottare fin da subito misure di prevenzione e cura, come l’idratazione costante, l’uso di creme nutrienti e l’applicazione di adeguati filtri solari, per preparare la pelle a un’esposizione graduale e sicura al sole, evitando così danni come eritemi, macchie cutanee o invecchiamento precoce.
Perché è importante proteggere la pelle dai raggi UV
Le radiazioni solari contengono raggi ultravioletti (UV) invisibili che, sebbene responsabili dell’abbronzatura, possono causare gravi danni alla pelle, inclusi i tumori cutanei. Negli ultimi decenni, l’incidenza di questi tumori è aumentata, soprattutto tra le persone con pelle chiara, a causa di una maggiore esposizione solare legata a cambiamenti nello stile di vita e all’uso di abiti più leggeri o lampade abbronzanti. Esistono vari tipi di cancro della pelle: il melanoma, meno comune ma più pericoloso, e i tumori non-melanoma come il carcinoma basocellulare (BCC), il più diffuso ma raramente aggressivo, e il carcinoma spinocellulare (SCC), che può essere letale se non diagnosticato in tempo. È quindi fondamentale proteggersi dai raggi UV per prevenire i danni cutanei, sia immediati sia a lungo termine.
Quando l’indice UV è più pericoloso
L’indice UV raggiunge i livelli più pericolosi tra le 12:00 e le 14:00 (ora solare), quando i raggi solari sono più intensi. Il rischio aumenta ulteriormente durante l’estate, in zone tropicali o in alta montagna, dove l’atmosfera è più sottile e filtra meno radiazioni. È importante ricordare che anche in presenza di nuvole, fino all’80% dei raggi UV può comunque raggiungere la superficie terrestre. Inoltre, superfici come acqua, sabbia e neve riflettono i raggi solari, intensificando l’esposizione e il rischio di scottature.
Come proteggere la pelle dai raggi UV
Per proteggersi dai raggi UV, è importante limitare l’esposizione diretta al sole cercando l’ombra, soprattutto nelle ore più calde, pur ricordando che i raggi possono riflettersi e colpire anche in zone ombreggiate. È quindi utile abbinare l’ombra all’uso di indumenti protettivi. Vestiti a maniche lunghe, pantaloni e gonne lunghe offrono una buona copertura, soprattutto se realizzati con tessuti scuri, fitti, asciutti e non trasparenti. Per una protezione ottimale, si possono scegliere indumenti con fattore di protezione UV (UPF), pensati per bloccare efficacemente i raggi solari anche da bagnati.
Non è possibile evitare completamente la luce del sole, ma ci sono modi per assicurarsi di non prendere troppo sole quando si è all'aperto. Ecco alcuni utili consigli:
Stare semplicemente all'ombra, soprattutto nelle ore di mezzogiorno, è uno dei modi migliori per limitare l'esposizione ai raggi UV del sole
Proteggere la pelle con indumenti che coprano braccia e gambe
Indossate un cappello a tesa larga per proteggere la testa, il viso e il collo
Indossare occhiali da sole che bloccano i raggi UV per proteggere gli occhi e la pelle circostante
Usare una protezione solare con almeno SPF 30 per proteggere la pelle non coperta dai vestiti
È inoltre importante evitare lettini abbronzanti, cabine, lampade solari e altre fonti artificiali di radiazioni UV e utilizzare indumenti protettivi, schermi e filtri UV quando si è esposti ai raggi UV sul posto di lavoro
Vitamina D e sole: come proteggere la salute del sistema immunitario senza rischi
Esporsi al sole non è solo un piacere stagionale, ma una vera e propria esigenza biologica. La luce solare, infatti, rappresenta la principale fonte di stimolo per la sintesi della vitamina D, un elemento fondamentale per il benessere dell’organismo e, in particolare, per il buon funzionamento del sistema immunitario. Ben nota per il suo ruolo nel metabolismo del calcio e nella salute delle ossa, la vitamina D è anche coinvolta nel rafforzamento delle difese naturali, aiutando il corpo a contrastare virus, batteri e infezioni respiratorie, e contribuendo a ridurre stati infiammatori cronici. Il nostro corpo può produrre vitamina D in modo autonomo quando la pelle è esposta ai raggi UVB: bastano 15-30 minuti al giorno, con viso, braccia o gambe scoperti, per attivare una produzione sufficiente, soprattutto nei mesi estivi.
Indice UV: effetti sulla pelle e precauzioni consigliate
L’indice UV misura l’intensità della radiazione ultravioletta solare e aiuta a valutare il rischio per la salute della pelle durante l’esposizione al sole. In base al suo valore, è possibile adottare precauzioni specifiche per proteggersi dai possibili danni cutanei. Ecco una guida ai diversi livelli di rischio e alle misure consigliate.
Indice UV 0–2 – Livello di rischio: Basso
• Effetti sulla pelle: Nessun rischio
• Precauzioni consigliate: Nessuna protezione necessaria
Indice UV 3–5 – Livello di rischio: Moderato
• Effetti sulla pelle: Rischio lieve
• Precauzioni consigliate: Occhiali da sole, cappello, crema solare SPF 30+
Indice UV 6–7 – Livello di rischio: Alto
• Effetti sulla pelle: Danni in 30–60 minuti
• Precauzioni consigliate: Evitare esposizione prolungata, SPF 30+, cercare ombra
Indice UV 8–10 – Livello di rischio: Molto alto
• Effetti sulla pelle: Danni in meno di 30 minuti
• Precauzioni consigliate: SPF 50+, occhiali da sole, evitare le ore centrali della giornata
Indice UV 11+ – Livello di rischio: Estremo
• Effetti sulla pelle: Danni quasi immediati
• Precauzioni consigliate: Restare all’ombra, evitare il sole tra le 10 e le 16, indossare indumenti protettivi
In conclusione, il sole può giovare molto al nostro organismo e al suo benessere, sia per la produzione naturale di vitamina D che per il rafforzamento del sistema immunitario. Bisogna fare però attenzione ad evitare le ore più calde e ad esporsi direttamente, tenendo conto dei momenti della giornata in cui l’indice UV rappresenta maggiore pericolo.